Psicopatologie - Disturbo ossessivo-compulsivo

Criteri diagnostici

Le caratteristiche essenziali del Disturbo Ossessivo-Compulsivo sono ossessioni o compulsioni ricorrenti, sufficientemente gravi da far impiegare tempo (cioè, richiedono più di 1 ora al giorno), o da causare disagio marcato o menomazione significativa.
Le ossessioni sono: pensieri intrusivi, immagini o rappresentazioni mentali egodistonici (ossia il soggetto riconosce che si tratta di pensieri illogici e inopportuni) , che si presentano insistentemente alla coscienza dell’individuo. Così ad es. una persona religiosa può avere pensieri blasfemi o un madre deve combattere contro l’idea ricorrente di picchiare il figlio appena nato. Tipiche ossessioni, riferite allo psicologo, si riferiscono alla paura del contagio, o di aver toccato cose contaminanti come il denaro, a dubbi ( “avrò chiuso la porta?”- “avrò tamponato qualcuno senza accorgermene?), impulsi aggressivi ad es. bestemmiare in chiesa o assalire qualcuno.
Le compulsioni sono azioni ripetitive e ritualizzate come: lavarsi ripetutamente le mani, controllare continuamente di avere eseguito una determinata azione, sistemare ed allineare continuamente gli oggetti, oppure azioni mentali come pregare, contare o ripetere continuamente alcune parole. Lo scopo delle compulsioni è di prevenire o alleviare l’ansia e il disagio connessi a determinate situazioni. Le compulsioni sono dirette alla neutralizzazione e all’evitamento di situazioni potenzialmente pericolose.
In qualche momento nel decorso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

Contatti

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